giovedì 9 dicembre 2010

Castagnaccio

Di castagnaccio ne esistono tantissime varieta', a ogni regione la propria ricetta, gusto e uso. Chi lo preferisce alto, chi basso con la crosticina croccante (io mi unisco alla categoria), con il cioccolato, con il latte......
Chiamato anche “migliaccio” (se fatto con farina di marroni), “pattona” e ancora con altri nomi regionali è diffuso un po’ dappertutto e con molte varianti territoriali.  Secondo l’antica ricetta Toscana, andrebbe fatto cuocere in una teglia bassa possibilmente di rame stagnato.


Non sono andata a cercare una ricetta particolare, ho un libro di cucina toscana e da li ho preso spunto.



  •  150 g di farina di castagne della miglior qualità (in commercio si trova non prima della metà di novembre); è dolce, per cui non sarebbe necessario l’uso di zucchero, ma naturalmente ognuno può aggiungerne a piacere.
  • 6 cucchiai di olio evo
  • 1 presa di sale
  • 210-250 ml di acqua (meglio se non calcarea)
  •  50 g di pinoli
  •  50 g di uvetta 
  •  gli aghi di un rametto di rosmarino.
Settacciare la farina e aggiungere il sale, 2 cucchiai di olio, 210 ml di acqua fredda a poco a poco, mescolando fino ad ottenere una pasta morbida (se la farina è asciutta aggiungere più acqua). Unire l’uvetta ammollata e poi asciugata.

Versare l'impasto su di una teglia foderata di carta forno e unta di olio, deve rimanere un'altezza di circa 1 centimetro. Cospargere di pinoli e aghi di rosmarino.
Cuocere in forno già riscaldato a 200 gradi per 20 minuti, controllando che si formi una crosta screpolata e regolando il tempo e la temperatura in modo che non risulti duro, ma croccante.

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